Scoperte da Sub

Immersioni normali diventate speciali

MOMENTI DI SPORT

8/16/2025

Otto metri sotto il mare calabrese, due guardiani attendevano.

Era il 16 agosto 1972 quando Stefano Mariottini, un sub dilettante di Roma, si immerse nelle acque di Riace per una battuta di pesca subacquea. A duecento metri dalla costa, sul fondale sabbioso, la sua attenzione fu catturata da forme insolite. Non detriti o rocce, ma profili troppo regolari per essere casuali.

Quello che emerse dalle acque dopo complesse operazioni di recupero superò ogni aspettativa: due statue bronzee di guerrieri del V secolo avanti Cristo, conservate in modo straordinario. Il mare Ionio aveva protetto per quasi 2.400 anni questi capolavori dell'arte greca, mantenendo intatti dettagli che il tempo aveva cancellato da opere simili.

I muscoli definiti, le barbe ricciolute, persino le ciglia erano perfettamente leggibili. Due metri di altezza ciascuna, rappresentavano guerrieri in posa fiera, probabilmente opere di maestri come Fidia o Policleto. Oggi riposano al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dove continuano a stupire visitatori da tutto il mondo.

Un'immersione di routine aveva riportato alla luce testimoni silenziosi di una civiltà che aveva plasmato il nostro modo di intendere l'arte e la bellezza.